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La spiaggia “Spinazza” di fronte al residence Rada delle Tortore, è una grande spiaggia attaccata al borgo di Marzamemi,  La gran parte di spiaggia è libera, ed è anche fornita di lidi attrezzati dove è possibile bere un rinfresco seduti o noleggiare ombrelloni e lettino. Questa spiaggia è un punto di ritrovo dei turisti che alloggiano nella nostra struttura perché uscendo dal cancello ci si trova subito in spiaggia; frequentata anche da tanti bagnanti provenienti dal vicino borgo, perché raggiungibile a piedi a poche centinaia di metri dal centro abitato. La spiaggia è caratterizzata da una sabbia non molto fine e dorata. Il mare pulito e cristallino è stato riconosciuto dall’unescu e premiato da lega ambiente con 4 vele.


36°49′28.55″N 15°06′22.71″E

La spiaggia di Calamosche, si trova tra i resti archeologici di Eloro e l’oasi faunistica di Vendicari.

Nel 2005 è stata insignita dalla Guida Blu di Legambiente del titolo di “Spiaggia più bella d’Italia”.

Il fascino della spiaggia è dovuto alla varietà della vegetazione e alla presenza di un panorama altrettanto vario: la piccola spiaggia si trova infatti tra due promontori rocciosi che, oltre a far sì che il mare sia quasi sempre calmo, offrono al visitatore una bellezza inaspettata. Un’altra caratteristica della spiaggia è la presenza di numerosi anfratti, cavità e grotticelle nei due promontori.

Per raggiungerla basta percorrere la strada provinciale 19 (Pachino-Noto) e svoltare a destra (seguendo l’indicazione “Spiaggia Calamosche”) all’incirca a 11,40 km da Pachino.


MARZAMEMI Antico Borgo Marinaro

Pochi altri borghi marinari conservano un’ atmosfera antica e autentica come Marzamemi. Di particolare bellezza la piazzetta su cui si affaccia il palazzo Villadorata, le due chiese e le antiche casette dei tonnaroti. Sono state restaurate per ospitare anche bar e ristoranti. Sul lungomare, gli antichi magazzini marittimi, dove veniva riposto anche il vino di pachino prima di essere imbarcato, oggi ospitano ristoranti, trattorie, bar e negozi. Luogo antico ove si respira la salsedine del mare e che si è reso affascinante anche davanti agli occhi di molti registi.

Marzamemi, antico borgo di pescatori situato in un promontorio e nato attorno ad una antica tonnara. La tonnara in passato era il centro economico della località che l’accoglieva e dava lavoro a numerose persone. Nonostante il fatto che essa non sia più in funzione, la tradizione marittima cittadina è ancora vivissima. In effetti, attualmente la città è nota anche per il porticciolo turistico.


Città del vino e del Cieligino

Pachino il paese del sole e del ciliegino, ubicato nel sud orientale della Sicilia e bagnato dai due mari: il Mediterraneo e lo Ionio.Questa splendida cittadina custodisce molte bellezze naturali fra le quali la Grotta di Calafarina, avvolta da misteri e protagonista di racconti.

Il nome di Pachino deriva dall’arabo Pakùs (che vuol dire grosso), la cittadina fu fondata dal Principe Gaetano Starrabba nel 1778 e i primi abitanti di Pachino furono di origine Maltese.
Godendo di uno splendido sole e respirando la genuità dell’aria, passeggiando in piazza si può ammirare la struttura reale e barocca della chiesa Madre, edificata nel 1790.
Pachino, come abbiamo già accennato è la culla del pomodorino, meglio noto come il ciliegino, una specialità che allega a sé le migliori caratteristiche di un pomodoro: uniformità, colore, gusto e la bellezza del grappolo. Oggi il nome Ciliegino è sinonimo di qualità, il segreto di un gusto così paricolare? Le acque del mare.


Città dei pescatori

Questa cittadina dista 58 chilometri da Siracusa ed è il comune più a sud dell’isola siciliana (al di sotto del parallelo di Tunisi). Del suo territorio fa parte l’isola di Capo Passero a poche decine di metri dalla terraferma e l’isola delle Correnti a pochi chilometri,dove vi sono bellissime spiaggie naturali e incontaminati, la spiaggia di Carratois è molto bella dove vi sono dei lidi attrezzati, È un centro prevalentemente marinaro che detiene una flotta peschereccia numerosa. Il paesino è bagnato dai due mari: lo Jonio e il Mediterraneo. Sullo Jonio sorgeva un tempo il piccolo porto dove sono ancora presenti, anche se ormai quasi cadenti, le casette dei pescatori. Verso est si staglia l’isola di Capo Passero dove si erge la fortezza spagnola sovrastata da una imponente statua bronzea della madonna.


 

Città Barocca

Noto dista 31 km da Siracusa ed è situata nella parte sud ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all’omonimo golfo. Noto è il più grande comune della Sicilia e il quarto d’Italia. Nel suo territorio scorrono due fiumi: il Tellaro, vicino al quale è stata rinvenuta una villa romana, chiamata appunto Villa del Tellaro, e l’Asinaro, alla cui foce, in contrada Calabernardo, si svolse la famosa battaglia tra Ateniesi e Siracusani, che si concluse con la sconfitta dei primi, segnando la disfatta della spedizione ateniese in Sicilia e l’inizio del declino di Atene, che di lì a poco, a seguito di questa sconfitta, avrebbe perso anche la guerra all’interno della quale si inseriva la spedizione in Sicilia contro Siracusa, la Guerra del Peloponneso.

Ogni anno la terza domenica di maggio è dedicata all’ infiorata evento della città di Noto. La manifestazione è nata ventisei anni fa dall’incontro di artisti infioratori Genzanesi e Netini, ed è proprio nella città di Genzano, in provincia di Roma, che si sviluppa questa nuova tecnica pittorica. Via Corrado Nicolaci è la via dove nasce l’infiorata, l’impatto è forte, in alto la Chiesa di Montevergini che si contrappone al palazzo del Principe Nicolaci “Villa dorata”.


Città Notturna

Pozzallo non possiede un ricco patrimonio artistico.

La Torre, i palazzi liberty di Piazza delle Rimembranze, il Palazzo Municipale, la Chiesa Portosalvo , la Villa Tedeschi costituiscono la parte più rilevante e, certamente, di pregio di questo patrimonio.
Una città è fatta pure di “luoghi” che ne rappresentano la storia e la memoria, le tradizioni e la cultura, ed anch’essi concorrono a costruirne l’identità .
Ripercorrere così la storia della cittadina non solo attraverso le testimonianze architettoniche, ma anche attraverso i “suoi luoghi”, luminosi e segnati dalla cultura del mare, è un percorso che cattura ed affascina.
Passeggiando per Pozzallo, il mare diventa straordinario compagno di viaggio, che suscita emozioni e ricordi, di partenze, di lontananze, di ritorni, ma è anche spettatore della quotidianità cittadina, dei vocii delle spiaggie e delle allegre serate estive, quando, nelle piazzette, nei quartieri, sulle“ciappette” delle case ornate di gerani e profumate di basilico, si intrecciano incontri e storie.
Gli itinerari muovono tutti dallo storico piazzale antistante al pontile di pietra, su cui si affacciano la Torre Cabrera e l’antico portale della Chiesa di Portosalvo : esso rappresenta il “ luogo “ della memoria, a partire dal quale inizia il racconto del piccolo borgo marinaro. Dall’acqua alla terra, e poi ancora all’acqua, a significare il forte legame di questa città con il suo mare.

 


modica

Il cioccolato

Quando si parla di Modica dobbiamo parlare del Barocco siciliano della Sicilia sud orientale, quello successivo al catastrofico Terremoto del Val di Noto del 1693, che caratterizza molto l’aspetto del centro storico.
Altro elemento caratterizzante il territorio, in particolare la campagna, è la fitta rete di “muri a secco” che delimita gli appezzamenti di terreno, trapunti di maestosi alberi di carrubo, molto frequenti in tutto il territorio provinciale (maggior produttore italiano del suo frutto). La ragione della fitta maglia di muri a secco va ricercata nella precoce formazione di una classe di piccoli proprietari terrieri, che dalla prima metà del ‘500 frazionarono un immenso feudo, la Contea di Modica, corrispondente grosso modo al territorio dell’odierna Provincia di Ragusa, delimitando le nuove proprietà con tali recinti.

Tipica produzione della città è la famosa cioccolata, prodotta seguendo un’ antica ricetta azteca, da cui deriva la ricetta modicana che, sulla base della documentazione rinvenuta presso l’Archivio di Stato di Modica all’interno dell’Archivio Grimaldi, risale al 1753, quando la Sicilia dipendeva ancora dal Regno di Spagna. La lavorazione è rigorosamente artigianale ed a bassa temperatura, cosa che impedisce la perdita o l’alterazione organolettica delle componenti del cacao. Inoltre la pasta di cacao non arriva a fondersi con lo zucchero (lavorazione a crudo), dando sostanza ad una cioccolata fondente, leggermente granulosa, senza grassi vegetali aggiunti, non soggetta a liquefarsi fra le mani alle temperature estive, ed in cui è possibile al gusto distinguere nettamente i tre elementi che la compongono: cacao, zucchero e spezie.

 

 


Città di Archimede e Magna Grecia

La città greca dalla pietra candida, immersa in un passato ancora vivido. Sembra di toccarlo il passato, tra le gradinate del grande teatro, lungo la via sacra, tra le colonne doriche del tempio di Apollo. L’ara di Ierone sembra ancora rossa del sangue delle vittime. I papiri del fiume Ciane respirano il tempo. Ci sembra di udire i lamenti dei prigionieri nelle latomie, specialmente nell’Orecchio di Dionisio, grotta artificiale così chiamata dal Caravaggio, che la visitò nel 1608. Nel fondo delle gallerie del castello di Eurialo temiamo che siano ancora nascosti soldati, pronti all’imboscata. Il Museo “Paolo Orsi” vanta una superficie espositiva di circa 9.000 mq. Contiene preziosissimi reperti provenienti da Siracusa e da altri siti archeologici siciliani, come una Gorgone fittile dalla smorfia spaventosa, alcune statue arcaiche e quella di Venere Anadiomene, che piacque tanto a Maupassant e ad Alexandre Dumas. Siracusa dista da Catania 65 Km. In 5-6 ore è possibile visitare gli scavi archeologici e le latomie, ma è necessario tutto il giorno se si include il museo archeologico.


ragusa

Città Iblea

L’Altra Sicilia: così Ragusa è stata spesso definita da letterati ed artisti, politici ed economisti, perchè ha rappresentato e rappresenta un modello positivo di convivenza civile e di coesione sociale che la rendono diversa, e per molti versi migliore, rispetto agli abusati clichè che connotano l’Isola nella comunicazione prevalente a livello nazionale e internazionale.

E’ questo, forse, il principale motivo di un crescente interesse dell’opinione pubblica e dei nuovi flussi turistici per la “Terra Iblea”, e specialmente per il Capoluogo, che essendo ormai “patrimonio dell’umanita’” riconosciuto dall’Unesco e “set” privilegiato da non pochi registi cinematografici contemporanei, costituisce esempio di antiche e vive tradizioni rurali (masserie e paesaggio naturale con i muri a secco, le cave e l’albero di carrubo), di archeologia greca (Museo di Kamarina) e di suggestiva architettura barocca (Chiese dell’Unesco, Palazzi nobiliari e vicoli di Ragusa Ibla) e ottocentesca (Castello di Donnafugata), di sana e diffusa imprenditoria agricola, artigianale e piccolo industriale, di gastronomia tipica (vini e cibi d’eccellenza) e folklore; ma anche di vivacita’ culturale, artistica e sportiva, di volontariato attivo e di convivenza pacifica e solidale fra i suoi abitanti.

Una nuova Guida turistica di Ragusa è certamente uno strumento utile ad assecondare il piacere del turista che desidera conoscere i luoghi e visitare le bellezze di una Citta’ dell’estremo meridione d’Italia in cui la qualità della vita è alta, che vuole apprezzare scorci caratteristici e panorami dai colori pastello e incontrare l’anima mite della gente che vi abita, arricchendosi di un’esperienza indimenticabile.

Una nuova Guida turistica di Ragusa è inoltre, per la Citta’ stessa, un’esperienza nuova e preziosa di riconoscimento di sè e di comunicazione della propria identità e del proprio progetto futuro, aperto a tutti coloro che vorranno esplorarla ed amarla.

Le sagre alimentari, manifestazioni in un contesto di tradizione e religione tramandate da padre in figlio, oltre a dare la possibilita’ ai turisti di conoscere le zone della Sicilia e i prodotti dell’isola, possono considerarsi un momento di incontro in cui si festeggia il piacere del mangiar bene con l’augurio di una buona produzione alimentare che migliori negli anni futuri. Molteplici sono le attrattive della festa: dai giochi tradizionali all’esposizione dei prodotti di artigianato locale, dai concerti folkloristici alle esibizioni teatrali. Le sagre si svolgono in diverse località, cosa che permette di realizzare dei veri e propri itinerari gastronomici, dove poter degustare durante i festeggiamenti, il tipico prodotto locale cucinato in svariati modi. Oltre al sapore della tradizione ed alla vivacità del folklore locale in tali itinerari è possibile ammirare la diversità del paesaggio siciliano, nonchè le zone dell’isola meno conosciute, dove poter acquistare la migliore produzione locale.

 


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